A volte la bellezza artistica si nasconde nei luoghi più impensabili. Ne è un esempio la farmacia Cirincione di Cefalù, considerata una delle farmacie storiche della Sicilia. Non è una semplice bottega dove potersi recare per acquistare prodotti per la salute o la cura del corpo, ma un vero e proprio scrigno di arte, un bene culturale testimone silenzioso di un modo di costruire antico.
Fondata da Donna Maria Teresa Longo nel 1820 e gestita da sempre dalla stessa famiglia, la Farmacia Cirincione non ha mai cambiato posizione: si trova, infatti, sempre al civico 144 di Corso Ruggero, a due passi dal Duomo di Cefalù. Appena varcata la soglia si resta a bocca aperta, incantati dalle pareti, gli arredi ed i decori originali in stile veneziano del tardo Settecento. Le vetrinette dei farmaci presentano fregi intagliati e rivestiti d’oro che ne riflettono la luce e fanno da cornice a dipinti che raffigurano dame, satiri e cavalieri che rimandano allo stile pompeiano.
Ma c’è di più. Se sei un cineturista, appassionato del cinema d’autore, non puoi perderti una sosta qui perché questa farmacia è stata anche set de “A ciascuno il suo”, pellicola firmata dal regista Elio Petri del 1967 interamente ambientata a Cefalù e liberamente ispirata all’omonimo romanzo di Leonardo Sciascia, definita dal dizionario dei film “Mereghetti” «forse il miglior film di uno dei più lucidi cineasti d’impegno sociale dell’epoca».
