ALL’OTTAGONO DI SANTA CATERINA LA MOSTRA “DIGITAL CATHARSIS”

mostra digital catharsis cefalù

Un invito ad intraprendere un viaggio dentro di sé, per far emergere i propri traumi e vederli di fronte a se stessi per comprenderli e risolverli. È ciò che vuole essere “Digital Catharsis”, la mostra dell’artista e psicologa moldava Carolina Pascari, patrocinata dall’amministrazione comunale di Cefalù, e fruibile al pubblico sino al 12 giugno all’Ottagono di Santa Caterina.

La mostra, a cura di Carola Antonioli e Giorgia Massari di Asola Group con il coordinamento di Giovanni Ciacci, nasce da una riflessione attenta del processo di digitalizzazione del mondo che anche se sta portando ad un progresso dell’umanità, dall’altra sta creando uno stato di de-umanizzazione dell’individuo. Tempestati da informazioni e immagini, che ci rendono insensibili alla violenza ed alla sofferenza del mondo, stiamo perdendo i valori che ci rendono umani. Niente è più in grado di impressionarci o di stupirci. La conseguenza è una non-accettazione e una negazione dei traumi personali, che vengono annegati nel nostro subconscio. 

L’arte della psicologa Carolina Pascari si inserisce in questo contesto come una catarsi. Attraverso l’immediatezza, la spontaneità e la carica del gesto pittorico racchiuse nelle opere in mostra, l’artista stimola il pubblico ad attivare un processo di liberazione. La geometria di ogni quadro ha una simmetria introspettiva, nella quale il blu – che esprime un preciso stato emotivo – è il colore dominante. Le opere, spesso nate a seguito di sedute psicologiche con pazienti afflitti da diverse patologie, sono concepite come una provocazione, un invito ad intraprendere un viaggio personalizzato.

In un percorso che lega l’arte alla psicologia, gli eventi responsabili dei traumi o delle situazioni conflittuali emergono in superficie e vengono liberati dal subconscio. È in atto una “Digital Catharsis”.

La produzione artistica di Carolina Pascari è caratterizzata dall’approfondimento di due diverse tecniche. Una prima, costituita da opere interamente realizzate in acrilico, denota un’influenza pollockiana. La seconda invece, è costituita da opere legate al “Fluid Painting”, realizzate con inchiostro a base di alcool e resina epossidica. 

È possibile visitare la mostra Digital Catharsis sino al 12 giugno 2022, dalle 17 alle 21 con ingresso libero.